W la radio

Il 13 febbraio è la giornata mondiale della radio. Da quella a valvole a quella Dab odierna, ha da sempre accompagnato generazioni di popoli fungendo da ponte con l’esterno, favorendo l’alfabetizzazione e fornendo intrattenimento e informazione. 

Dalle stazioni radio pioniere nelle aree remote del Nepal alle reti più consolidate delle emittenti presenti nell’Amazzonia ecuadoriana. In tutti gli angoli del mondo, la radio svolge un ruolo centrale teso a consentire alle persone rurali, indigene e vulnerabili come i migranti o ai poveri (urbani), di poter accedere a informazioni vitali e a poter condividere le loro storie, le loro preoccupazioni e a poter sostenere un possibile cambiamento.

Molte radio, per esempio, sono infatti coinvolte negli sforzi per promuovere una concreta uguaglianza di genere. In queste, i dibattiti che sono stati realizzati in tempo di pandemia hanno coinvolto molte donne in tutto mondo. E’ giusto riconoscere il lavoro inestimabile delle emittenti di tutto il mondo e il loro contributo alla coesione sociale, all’inclusione e alla partecipazione democratica.

Senza la radio sarebbe impossibile poter raggiungere comunità remote e vulnerabili. Grazie a questo prezioso media è possibile fornire informazioni critiche e sfidare la disinformazione, proprio come è avvenuto durante la pandemia. Senza le radio sarebbe un compito impossibile. Appena svegli, sotto la doccia, in auto o nei negozi, la radio è la colonna sonora discreta della giornata.

La radio è la compagna di viaggio per eccellenza. La si ascolta al mattino quando si va a lavoro o si accompagnano i figli a scuola. Un altro picco di ascolti si ha al rientro a casa, dopo le 18. In pandemia è cambiata un po’ la fruizione: meno gente in macchina e più a casa. Ha fatto compagnia a chi era in smart working, a chi spignattava, a chi stava impazzendo tra le mura domestiche cercando di far distrarre con temi e toni allegri i radioascoltatori.

Il dialogo è quasi “privato”, intimo, confidenziale. Si crea una magia ineguagliabile, che nessun altro media può ricreare, come quando si è immersi in un libro avvincente. Al contempo, però, la radio consente di fare anche altro, e questo la rende unica perchè non invasiva. Se educata, acuta e ironica la radio fa bene, tonifica la mente, diverte lo spirito e rilassa più e meglio di altri mezzi di comunicazione.