Il Taiko, l’antica arte dei tamburi giapponesi ai giardini della Filarmonica Romana

“Coniugare mente e corpo per sviluppare lo spirito”: questo dicono con trasporto al pubblico i tre fratelli Yahiro, e questo li motiva in ciò che per loro non è solo suonare, ma è una scelta di vita. Durante lo spettacolo si scorge la concentrazione altissima con cui percuotono i loro tamburi di varie fogge, in varie posizioni e con gradualità crescente Mugen, Naomitsu e Tokinari Yahiro sono giapponesi nati in Italia, uniti dalla passione per il taiko e per una scrupolosa ricerca di sonorità che, se da un lato li riconduce alle proprie origini, dall’ altro permette loro di parlare un linguaggio musicale universale, atavico, di grande impatto emotivo. 

Dopo il sold out dello scorso anno, lunedì 21 settembre tornano ai Giardini della Filarmonica i fratelli Yahiro nella formazione Munedaiko fondata da Mugen Yahiro. L’arte del Taiko, millenaria pratica dei tamburi giapponesi, accompagnati dalla melodia del flauto giapponese, shakuhachi e shinobue, risuonano potenti nella suggestiva cornice all’aperto dei Giardini della Filarmonica Romana, rinsaldando una preziosa collaborazione fra l’istituzione capitolina e l’Istituto Giapponese di Cultura.

Fondata nel 2014 per volontà di Mugen, Munedaiko nasce con l’intento di promuovere e valorizzare in tutta Europa il tamburo giapponese, in particolare lo wadaiko (tamburo di grandi dimensioni), diffonderne la pratica, scoprire e sviluppare se stessi in una piena consapevolezza di corpo e mente, che mira all’ armonia universale e alla concordanza con gli altri. E’ bello vedere come, alla fine del concerto, i tre fratelli si abbraccino. 

La vibrazione del tamburo facilita il risveglio dell’energia vitale presente in ognuno di noi, e il contesto open air offerto dallo scenario dei Giardini della Filarmonica permette al pubblico di unirsi al respiro del creato evocato dal ritmo percussivo dei musicisti, beneficiando dell’emozione assoluta di una musica dal sapore ancestrale. 

Mugen Yahiro pratica il taiko da oltre quattordici anni, ha iniziato il suo percorso di studio multidisciplinare con il maestro e artista Niwa Motoyuki, che lo ha introdotto anche al teatro noh. In Giappone si unisce per oltre un anno al gruppo di percussionisti Ondekoza, attivo dal 1969 sull’isola di Sado, celebre per aver nobilitato la musica dei tamburi giapponesi ad arte performativa.

Naomitsu Yahiro è istruttore nelle arti marziali tradizionali apprese in Cina. Introdotto all’arte del taiko dal fratello Mugen, entra a far parte di Munedaiko fin dalla fondazione, dedicandosi anche allo yoga. Tokinari Yahiro oltre a praticare il taiko, si dedica agli strumenti a fiato giapponesi, shakuhachi e shinobue; ha fatto parte degli Ondekoza dal 2016 al 2019.

Altro motivo per non mancare agli appuntamenti estivi ai giardini della Filarmonica, oltre alla ricerca di sorprendenti sonorità di altri Paesi, l’ottimo buffet proposto da Hummus Town, associazione che aiuta i rifugiati siriani a Roma ad ottenere una propria indipendenza economica offrendo loro un’opportunità lavorativa dignitosa e gratificante (yummy@hummustown.com).