Aosta e la sua acqua

La quantità d’acqua che c’è in Val d’Aosta – fra cascate, fiumi e laghetti alpini –  è invidiabile. E’ questo elemento preponderante che garantisce al visitatore una primavera cristallina, un’estate fresca, un autunno colorato e un inverno nevoso: grazie all’ acqua, le prime gemme salutano la bella stagione al tiepido sole marzolino; dello scroscio argentino dei ruscelli di luglio, rinfresca anche solo il suono; ad ottobre, poi, i variopinti, fittissimi boschi si trasformano in un quadro del ‘600 e – a dicembre – le cascate ghiacciano come in un incantesimo… E così via per un nuovo ciclo: ogni stagione è buona per conoscere questa piccola regione. Si noterà subito che – per il valdostano – la sua terra è tutto: il grande rispetto per essa lo si percepisce dall’attenzione all’energia pulita, ai materiali biodegradabili, alla ‘vera’ raccolta differenziata, agli animali che pascolano sui prati ‘da non calpestare’. Il rispetto delle regole lo si vede anche in altri aspetti, come l’ordine pubblico, l’efficienza dei servizi e la gentilezza verso il turista e lo straniero in genere. Regione di relativamente recente tradizione turistica, tiene in gran considerazione le esigenze dell’ospite: meta preferita di francesi, svizzeri e nord europei, anche il turista italiano apprezza il valore aggiunto di questa terra, la sua offerta culturale e sportiva, le sue tradizioni (come il tombolo, materia obbligatoria nelle scuole di Cogne) e il suo decoro urbano, con fiori di bellezza abbagliante sui balconi lignei. Eventi: un paio su tutti: l’ultimo sabato di settembre c’è la ‘discesa delle mucche dagli alpeggi’, una festa autentica e antica dove – per ogni mandria – si elegge la ‘regina del latte’ (che produce più latte) e quella delle ‘corna’ (più forte). A Cogne, vicino Aosta, a carnevale si svolge la ‘festa dei coscritti’: per tradizione, rappresenta l‘ingresso ufficiale in società dei giovani che raggiungono la maggiore età; anticamente riservata ai soli uomini che si preparavano a partire per il servizio militare, ora è aperta anche alle donne. Fra le particolari usanze che si perdono nella notte dei tempi, c’è una speciale rullata di tamburo. E la festa – ancora oggi molto sentita grazie alla partecipazione di tutti i giovani – prevede poi altri appuntamenti, tra cui la ‘Dobbia Matta’ – festa di metà Quaresima – e il ‘Corpus Domini’ a fine giugno. In estate c’è l’imbarazzo della scelta fra stage di danze rituali, festival celtici, jazz, teatro, cinema, etc. Per i più atletici, a settembre da Courmayeur a Gressoney c’è l’ Endurance Trail – considerato il più duro al mondo – con un percorso ad anello sui sentieri della Valle d’Aosta da percorrere al massimo in 7 giorni passando a piedi tra i giganti delle Alpi (Monte Bianco, Gran Paradiso, Cervino e Monte Rosa). In autunno inoltrato, la regione può costituire un itinerario enogastronomico d’eccellenza, per i sopraffini prodotti stagionali (ad ottobre si celebra Lo Pan Ner in onore del tipico pane di segale) e per la bellezza mozzafiato del cromatismo boschivo. D’inverno, arrampicata, discesa, fondo, slittino, snowboard o ciaspole: non c’è che da scegliere. Oppure, per i più tranquilli, la millenaria Fiera di S. Orso, a fine gennaio.   Dove dormire: dal 1925, a Cogne, il Relais & Chateau Hotel Bellevue corrisponde perfettamente all’idea di ristoro con ‘tutte’ le comodità che si possono immaginare: dalla sauna aromatizzata agli agrumi, al letto di fieno, al bagno in vasca di rame. Gran classe e calda ospitalità, ogni oggetto contadino conservato gelosamente parla della ricchezza di questa terra di confine, ogni dettaglio è curato nei minimi particolari, come il ristorante stellato con tavole apparecchiate in peltro, coccio e finissima porcellana, in base all’epoca culinaria che si vuol vivere. La regale padrona di casa Laura Roullet vi accoglierà in abito tipico e con un sorriso sincero, trasmettendovi l’orgoglio di appartenere a quell’angolo di paradiso. Più sobrio, meno importante, ma situato in una vallata magnifica con una vista mozzafiato, l’Hotel Sant’Orso, sempre a Cogne: il proprietario, Filippo Gérard, ha saputo creare una tipica, calda atmosfera montana con pareti in tappezzeria scozzese, molto legno chiaro e allegri cuscini colorati. Questo hotel – ideale per famiglie e non solo – è un’ ottima base di partenza per escursioni, a piedi o con mountain bike elettriche, perché rientra nel circuito Perle Alpine di mobilità dolce. In alternativa – si può cercare di scorgere aquile, camosci e stambecchi con il binocolo in dotazione in ogni stanza. Oppure, si può approfittare di un eccellente, discreto solarium dove abbronzarsi al sole alpino, prima di ristorarsi nella Spa (da non perdere, la grotta di sale).          Dove mangiare: ad Aosta centro, senz’altro alla Trattoria degli Artisti, con il suo squisito Jambon de Bosses – prosciutto Dop più alto d’Europa – e il suo specialissimo brasato al vino. Ottima anche la sua trota locale e i dolci della casa. E poi l’immancabile fontina d’alpeggio più o meno stagionata, con prelibato miele e confetture locali d’accompagnamento. Eccellente la carta dei vini.
Cosa fare: vi colpiranno di sera, i tanti castelli illuminati della Val d’Aosta come Fenis, Gamba, De Verres, D’Issogne, oltre al Castello di Sarre, imperdibile tappa agli amanti della storia di Casa Savoia in quanto residenza di caccia prediletta del primo re d’Italia.

Una puntatina all’Orto Botanico Paradisia interesserà gli appassionati di piante, nella Valnontey, a 1700 metri di altitudine, con il relitto glaciale Linnaea Borealis e l’Astragalo maggiore, due rarissime piante che hanno trovato qui il loro habitat ideale.

Tornando in città, un’altra cosa interessante da vedere – aperta tutti i giorni, tutto l’anno – è l’Area Megalitica, un deposito stratificato del sito archeologico di Saint-Martin-de-Corléans, alla periferia occidentale di Aosta. Illuminazione sapientemente studiata per far immergere il visitatore nella preistoria, le suggestioni del sito sono indescrivibili, fra dolmen, stele e arature, e per i non vedenti c’è un apposito percorso e, per i più piccoli, previste visite guidate. Ultima cosa per chi ama l’immersione nella natura, i suoi odori e i suoi spettacoli stagionali: facendo un’escursione ricordate che la segnaletica dei sentieri in Valle d’Aosta è gialla, e non bianca e rossa come quella convenzionale (che invece delimita la proprietà del demanio).  Ma l’elemento che vi accompagnerà in tutto il vostro soggiorno in Val d’Aosta è l’acqua, e la vita che genera.